Questo sito, iniziato il 29 dicembre 2020, raccoglie tutte le opere pittoriche dal 2011 a oggi, in una forma tra diario e catalogo.
È possibile seguire anche in Instagram questo hashtag #10111978catalogue e/o questo account.
10111978: una data di nascita, scritta come si scrive compilando un modulo, senza punti e senza barre. Quando nasciamo non abbiamo combinato ancora niente e non dovremmo celebrare o porre troppa attenzione su una data di nascita. Eppure ho voluto titolare questo catalogo dei lavori iniziati nel 2011 con la sequenza della data di nascita. Ho pensato anche che quanto mi interessa spazializzare nella pittura è il mondo che termina per sempre quel giorno lì, un mondo prenatale quindi, un numero alla fine, quella resa lì (poi, si sa, anche il pensiero è un’esagerazione).
CONTATTI
Alberto Cellotto è nato il 10 novembre 1978 a Treviso.
alce.mailbox[at]gmail.com
+39.340.6614882
albertocellotto.it
Vive in una località di questa provincia.
Alberto Cellotto ha pubblicato i libri di poesia Vicine scadenze (Zona, 2004, prefazione di Antonio Turolo, Premio APS di Pordenonelegge 2004), Grave (Zona, 2008, prefazione di Fabio Franzin), Pertiche (La Vita Felice, 2012, prefazione di Gian Mario Villalta), Traviso (Prufrock spa, 2014, menzione di merito Premio Achille Marazza 2015), la plaquette illustrata da Nicolò Pellizzon I piani eterni (La collana Isola, 2014), il libro autoprodotto in 40 esemplari Pechino (2019), Non essere (Vydia, 2019, prefazione di Maria Anna Mariani) e La decenza comune (Pordenonelegge/LietoColle, 2020).
Ha tradotto Duluth di Gore Vidal (Fazi, 2007), Canzoni per la scomparsa di Stewart O’Nan (Fazi, 2011), Una speculazione sul grano di Frank Norris (Amos Edizioni, 2012) e alcune poesie di Matthew Sweeney su “Testo a fronte 53” (Marcos y Marcos, 2016).
I suoi libri di prosa sono Abbiamo fatto una gran perdita (Oèdipus, 2018) e Appendice (Ronzani Editori, 2023).